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28 agosto 2013

Gruppo giovani riuniti, insieme si può

L'unione fa la forza. Un proverbio antico ma sempre valido. Un proverbio assunto come paradigma a Genova da un gruppo di giovani, uniti per sperimentare sotto la Lanterna un nuovo metodo: creare una sintesi tra i vari punti di vista, troppo spesso in conflitto tra loro.

Il Gruppo giovani riuniti (GGR) nasce nel 2007 con l’obiettivo di mettere insieme tutte le associazioni giovanili relative sia alle categorie imprenditoriali sia a quelle dei professionisti. È composto da 16 associazioni – per un totale di circa un migliaio di ragazzi under 40 – che vanno dai giovani di Confindustria, ai giovani Ance, giovani di Confcommercio, avvocati e commercialisti, guidati da un direttivo di 50 persone.
«L'idea è quella di avere una cabina di regia, al di fuori degli interessi specifici di categoria, con una logica trasversale su giovani, nuova impresa e internazionalizzazione», spiega Enrico Botte, membro del Gruppo.

Mentre ogni associazione continua a occuparsi verticalmente del suo ambito, all’interno del GGR si portano avanti tematiche trasversali a tutti i gruppi, come le infrastrutture, il porto, la smart city, o alcune battaglie specifiche, in modo più libero rispetto al cerimoniale del mondo associativo.

Tra queste la richiesta alle istituzioni di scegliere la Superba come sede dell’Autorità dei trasporti o le 10 domande al Sindaco, sempre improntate sui tre temi cardine: giovani, nuova impresa e internazionalizzazione.

Ma GGR non è solo questo. Accanto alle attività citate non mancano iniziative di carattere ludico: come “Shoot your port”, concorso fotografico dedicato al Porto di Genova, che a settembre premierà gli scatti più originali. Oppure iniziative legate ai temi dell’high tech e delle start up.

Obiettivo del Gruppo, unico nel suo genere in Italia e preso come modello da altre città, è quello di stilare gli stati generali per lanciare a settembre il Patto per Genova, che riunisca tutte le associazioni giovanili presenti sul territorio, andando oltre le logiche della politica. «Solo così – continua Botte – sarà possibile portare avanti battaglie che a livello di singolo sono molto difficili».

La parola d’ordine di GGR è insomma mettersi in gioco, superando gli schemi che intrappolano Genova in un immobilismo sterile.

Federico Zappone