In un momento di crisi dell’editoria, come quello attuale, la parola d’ordine è sapersi reinventare, cercare linguaggi ancora inesplorati, proporre un’informazione alternativa. Nasce da questi presupposti GOA Magazine, il primo mensile dedicato alla Liguria, che tratta argomenti di cronaca, cultura, spettacoli ed attualità. Non lo avete trovato in edicola? Possibile. GOA è infatti il primo prodotto editoriale a livello locale distribuito esclusivamente su iPad e Android e scaricabile gratuitamente da App Store, Google Play e Amazon.
L’idea è nata dalla mente del suo giovane direttore, Tomaso Torre, trentareenne a capo di una redazione di under trenta, in collaborazione con Sinergica, agenzia genovese specializzata in comunicazione pubblicitaria.
Una grafica dinamica e accattivante accompagna il lettore in un percorso sempre vario, dove può assumere un ruolo più partecipativo non solo in relazione alla diffusione delle notizie ma anche in base alla loro stessa raccolta e promozione. L’utente è infatti chiamato ad interagire e ad interfacciarsi direttamente con la redazione, scrivendo o alle caselle di posta di ogni giornalista, o in un’apposita sezione, Citizen of GOA, nella quale può commentare le notizie precedentemente pubblicate, dare suggerimenti o pubblicare egli stesso delle notizie. Insomma, un’alternativa a quella che è l’informazione di oggi a livello locale, che non ambisce a sostituirla ma ad integrarla.
È il primo esperimento di Citizen journalism in salsa genovese, strettamente connesso al concetto di Smart city. Un esperimento che già dalla pubblicazione del numero zero a marzo ha avuto un ottimo riscontro di lettori, che hanno fornito preziosi suggerimenti.
Ma vediamo nel dettaglio come si struttura GOA Magazine, innanzi tutto spiegandone il nome, GOA, acronimo che identifica Genova negli aeroporti internazionali. Il mensile è rivolto infatti non solo ai lettori tra Ventimiglia e Sarzana, ma si propone di essere una piattaforma globale, fruibile anche da chi si trova nella Superba di passaggio. Non a caso tra i progetti in cantiere c'è quello di un’edizione completamente in inglese. Sempre in omaggio allo spirito partecipativo anche il logo è stato scelto dai lettori attraverso un sondaggio lanciato sulla pagina Facebook, che conta tra i 10 mila e i 13 mila contatti a settimana.
Una volta scaricata l’edizione del mese il lettore è accolto da una copertina animata, d’impatto. Seguono le istruzioni per l’uso con i rimandi alle pagine Facebook e Twitter, un vademecum che agevola l’utente nella lettura, già di per sé molto intuitiva. Una foto del mese simbolica introduce le inchieste, otto/dieci articoli che approfondiscono un tema d’attualità con una precisa linea editoriale: uno sguardo al futuro ed uno al passato, per coinvolgere anche il pubblico ancora legato ai mezzi di informazione tradizionali. Così, ad esempio, accanto al servizio sulle applicazioni assolutamente da avere, si trova quello dedicato alla bottega di un mastro liutaio, ultimo baluardo di produzione artigianale di strumenti musicali a Genova.
Ogni articolo è arricchito da un contributo video, da una galleria fotografica o da collegamenti esterni ai siti di riferimento. Si dà così all’utente da una parte la possibilità di avere un prodotto tradizionale, dall’altra un ventaglio di scelte che lo integrano.
Chiude ciascuna edizione la rubrica dedicata agli eventi, GOA Now, divisa in due parti fondamentali: una statica, con eventi di stampo culturale o manifestazioni; e una dinamica, che si aggiorna in tempo reale se collegati alla rete.
I nuovi linguaggi sperimentati da GOA Magazine investono anche il modo di fare pubblicità, prima fonte di sostentamento del mensile: la formula è differente rispetto agli sponsor tradizionali, potendo l'inserzionista scegliere tra una proposta animata, di pochi secondi, e una statica, che stimolano l'interesse del lettore.
Ma GOA non ha intenzione di fermarsi. Forte del successo ottenuto – più di 500 applicazioni scaricate in tre mesi – e potendo contare su una squadra giovane e coesa, il prossimo traguardo è una versione riveduta e corretta per smartphone, in modo da raggiungere una platea sempre più vasta.
Federico Zappone