Da circa un anno è attivo in città un progetto innovativo, curato prevalentemente da giovani appassionati di web 2.0, che hanno deciso di creare qualcosa di diverso all’interno del panorama cittadino. Si tratta di Open Genova, piattaforma multicanale su internet, dedicata a idee e progetti validi per la comunità genovese: qui le proposte possono incontrarsi e svilupparsi, ma restando di proprietà di chi le ha condivise.
Open Genova parte da una riflessione svolta dai suoi fondatori, Enrico Alletto, Flavio Ciaranfi, Raffaello Giannelli e Chiara Pieri: una mancanza di spazi fisici e virtuali in cui incontrarsi, discutere e progettare futuri possibili per la nostra città.
Attraverso il sito dell’associazione, portata avanti in maniera del tutto volontaria anche da alcuni membri attivi, tra cui Stefano Sabatini e Walter Vassallo, i partecipanti possono proporre le loro idee su diverse tematiche come la riqualificazione degli spazi pubblici, i servizi per i bambini e gli anziani e i programmi open source.
La community, che conta più di 200 iscritti, si basa su una semplice regola: tutti partono dallo stesso livello di accesso e non si chiede o si promette denaro. Una volta al mese i responsabili dei laboratori progettuali possono richiedere degli incontri in cui discutere faccia a faccia di quanto emerso online. Questi appuntamenti si svolgono in una delle due sedi di co-working messe a disposizione dai partner dell’associazione.
Ecco alcune delle proposte, tutte rivolte alla cittadinanza e al miglioramento della qualità della vita:
“City Message” ovvero l’installazione di schermi per le vie della città direttamente collegati ad applicazioni in grado di inviare e ricevere segnalazioni utili da e per i cittadini.
“Genova Mappe” progetto creato da Open Genova, che consiste in un software open source con cui mappare il territorio genovese e segnalare, come cittadini, eventuali disservizi.
Progetto di “co-working”, spazi fisici in condivisione dove le persone possono riunirsi per lavorare, dividendo le spese e dimezzando i costi.
Progetti di rivalutazione del verde pubblico, portati avanti dal gruppo di ragazzi “Dai diamanti non nasce niente” e dal comitato “I giardini che vorrei”.
Tutto questo si inserisce in un’idea più ampia di ricerca di contatti per collaborare direttamente con i Municipi attraverso l’utilizzo del web, proposta che sta già riscontrando un discreto successo in quattro dei nove distretti cittadini. In questo senso Open Genova è molto attiva nella ricerca di relazioni sinergiche tra cittadini e istituzioni, per ritornare al concetto fondamentale di democrazia partecipata in cui ognuno di noi è direttamente coinvolto nella ricerca e nella salvaguardia di un bene comune.
A fine settembre l’inaugurazione ufficiale della neonata associazione. In quell’occasione i ragazzi di Open Genova presenteranno ai cittadini nuove iniziative a cui sarà possibile contribuire anche in prima persona.
Sabrina Bruzzone