
In Italia il recente DPCM del 3 dicembre, le cui misure sono valide fino al 15 gennaio, impone forti misure restrittive per quanto riguarda gli spostamenti; in particolare l’art. 6 del Decreto prevede delle limitazioni agli spostamenti per l’estero.
Stage 4 eu ha inoltre deciso di pubblicare offerte che prevedano, almeno inizialmente, lo svolgimento dello stage da remoto e che potranno eventualmente continuare in presenza se e quando la situazione lo consentirà.
Solo un anno fa avremmo considerato improponibile un tirocinio da remoto (tanto più all’estero!), ma oggi questa nuova declinazione dello stage – che qualcuno ha già ribattezzato smart internshipping – questa variante imprevista indotta dall’emergenza si sta sempre più diffondendo e strutturando. È chiaro, parlare di tirocinio all’estero svolto da casa sembra una contraddizione in termini, ma bisogna adeguarsi ai tempi e cogliere comunque le occasioni che si presentano. Di sicuro non sarà come formarsi on the job, vivendo quotidianamente la realtà dell’azienda e immergendosi nella vita, nel clima e nella cultura di un altro Paese, ma sarà comunque un’esperienza formativa importante.
Del resto quegli stessi strumenti tecnologici che ci permettono di lavorare da remoto, allo stesso modo consentono alle aziende di seguire e supportare il tirocinante anche a migliaia di chilometri di distanza, di strutturare un’adeguata azione di tutoraggio e realizzare tutti quei momenti di formazione, di apprendimento e di confronto che permettono allo stagista di imparare, crescere e sviluppare nuove competenze professionali.
Se quindi intendi fare subito il tuo stage, allora potrai entrare in Europa in pantofole, comodamente seduto davanti allo schermo del tuo pc. Se invece non vuoi rinunciare a partire e a vivere lo stage all’estero nella sua dimensione più piena e autentica, la cosa migliore che puoi fare è inviare la tua candidatura per tirocini che avranno inizio quando finalmente, si spera, saremo fuori dall’emergenza.