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3 novembre 2014

FARE POLITICA A VENT'ANNI, L'ESPERIENZA DI MARIANNA PEDERZOLLI

Da sempre aleggia il detto che non sia facile fare politica per i giovani: in un mondo gestito da adulti, trovare spazi per discutere e per far valere le proprie idee può risultare complicato.
Non è questo il caso di Marianna Pederzolli, 21 anni, da due anni consigliere comunale a Genova, una delle città più vecchie d’Italia. «Il mio impegno politico nasce fin dagli anni del liceo, dove sono stata eletta come rappresentante di istituto» - ci racconta Marianna - «Lì facevo politica a livello studentesco, ma non pensavo che questa passione, che coltivavo insieme a tante altre, potesse diventare un mestiere». Invece nel corso di un’autogestione, incontra Marco Doria, professore di storia economica all’Università di Genova, che quando decide di candidarsi alle primarie per l’elezione del sindaco, propone a Marianna e al collettivo di rappresentare la fascia liceo-università nella sua lista civica. «Abbiamo organizzato una campagna elettorale a costo zero, quasi per gioco, probabilmente non pensavamo seriamente di essere eletti, ma ci animava la convinzione radicata che non si è mai troppo giovani per essere cittadini».

Alle elezioni del 2012 Marianna viene eletta ed inizia a scontrasi con le luci e le ombre dei luoghi di potere. «Ci sono troppi pochi giovani che ricoprono ruoli chiave nella vita politica della città, da subito mi sono resa conto che non è facile avere 20 anni in Sala Rossa: soprattutto durante le prime sedute in giunta percepivo una sorta di paternalismo, sia benevolo che malevolo».
Il gruppo di cui fa parte Marianna ha all’incirca 40 anni, dimostrando che un certo rinnovamento è in atto nella politica italiana. «C’è ancora molto da fare, ma sicuramente qualcosa sta cambiando, bisogna vedere come questo cambiamento si svilupperà negli anni a venire».

Sono diverse le proposte elaborate nelle commissioni di cui fa parte, quelle per le pari opportunità, l’immigrazione e le politiche giovanili ovviamente. «Sulle politiche giovanili abbiamo elaborato un percorso in tre punti, da sviluppare insieme all’assessorato: innanzitutto crediamo che sia importante valorizzare la presenza dei giovani nei municipi della città, creando dei tavoli per analizzare le loro richieste e le loro proposte, secondariamente stiamo cercando di portare avanti un percorso con le associazioni e con le realtà del territorio che abbiano una base direttiva formata da under 35. Il frutto di questi dialoghi dovrebbe portare ad una serie di incontri aperti alla cittadinanza  per formulare delle proposte concrete da rivolgere all’assessorato e alla giunta». I progetti sono ambiziosi e puntano a creare trasversalità di competenze tra i vari assessorati, che insieme riescano a prendersi in carico le istanze dei giovani, diventando interlocutori attivi e partecipi delle esigenze delle nuove generazioni.

Chiaramente questo è uno dei progetti più cari alla giovane consigliera e porta in luce le difficoltà di attuare delle politiche veramente efficaci per gli under 30. «Da un lato è comprensibile che le risorse vengano spese per risolvere problemi più urgenti, mi riferisco a quelli occupazionali o del servizio pubblico, ma si deve capire che o Genova diventa attrattiva per la cittadinanza, soprattutto la più giovane o, con buone probabilità, questa crisi si aggraverà».

Marianna si sta laureando in Psicologia all’Università di Torino, non è ancora sicura di continuare con l’attività politica, ma sicuramente la sua esperienza e quella di altri giovani politici come lei, è un input positivo e un passo in più verso il rinnovamento.

Sabrina Bruzzone