A Genova esiste un posto dove l’arte, il buon cibo e la creatività la fanno da padrone. A novembre dello scorso anno in via Garibaldi ha aperto “Creattivando laboratorio esperenziale di art & food”, un luogo dove poter lavorare con materiale artistico e agroalimentare. L’iniziativa nasce dalla passione dei due fondatori Mario Clavarino e Cristina Robello, artigiana dell’antica tecnica del macramè, con lo scopo di valorizzare il vasto patrimonio artistico e culinario della Liguria, grazie ad un lavoro svolto in maniera ben pianificata. Praticamente ogni giorno da Creattivando si può partecipare ad un’attività artigianale o ad un corso di cucina, un modo di vivere in prima persona il rapporto con il cibo e con l’arte ligure.
L’aspetto regionale è una delle componenti fondamentali del progetto: «Uno degli obiettivi è fare in modo che Creattivando si possa clonare, esportandolo non solo in Italia, dando così la possibilità ai nostri prodotti di essere conosciuti e apprezzati nel mondo» ci racconta Mario Clavarino. Programma ambizioso, ma che sta già dando buoni risultati, dal momento che i corsi sono spesso frequentati da turisti stranieri, curiosi di apprendere le tecniche di preparazione del pesto e, soprattutto, di degustarlo.
A livello locale la bottega mira a diventare un incubatore per il lavoro di molti giovani artigiani liguri: «Spesso i ragazzi hanno delle buone idee – continua Clavarino – ma non riescono a portarle sul mercato, oppure lo fanno in maniera sbagliata, perché non sanno dove e a chi rivolgersi. Questo luogo può diventare un centro di aggregazione importante, dove chiunque può far emergere le proprie abilità». Gli spazi sono suddivisi in tre zone: un parte centrale in cui si trova il negozio, con la vendita diretta di cibi e prodotti di esclusiva provenienza ligure; una sala adibita ad eventi artistico-culinari e una zona dedicata alla cucina, con otto postazioni disponibili, in cui gli aspiranti cuochi realizzano di persona tutti i piatti.
Promuovere la Liguria quindi, partendo anche dai più piccoli, con corsi ad hoc per educare fin dall’infanzia al rispetto e alla conoscenza dei prodotti regionali. «La nostra città ha un enorme patrimonio da sviluppare – conclude Clavarino – ed è proprio questa la sfida più grande, valorizzarci di più. La scenografia c’è e noi siamo gli attori principali».
Sabrina Bruzzone