In questo articolo parleremo di un delicato ma inevitabile momento della vita di ognuno di noi, al quale la cooperativa creata da quattro ragazzi ha deciso di pensare in maniera alternativa, etica e sostenibile.
Boschi Vivi è un attività che integra i servizi cimiteriali con quelli forestali nel rispetto della persona, del territorio, della natura.
Il progetto ha il fine di recuperare le aree boschive abbandonate, per ora genovesi ma vorrebbero allargarsi a tutto l’arco alpino. Un bosco abbandonato, non solo non svolge più la sua funzione di filtro, ma aumenta il rischio idrogeologico.
Nel momento in cui una persona deve decidere della propria sepoltura, può rivolgersi a questa cooperativa: il tutto inizia con una dichiarazione del soggetto, in cui afferma la volontà che le sue ceneri siano disperse in quel bosco. Successivamente si prende contatto con Boschi Vivi che organizzerà una visita individuale o collettiva nell’area. Per quanto riguarda la stipula del contratto, esso prevede diverse soluzioni: albero di comunità, sotto il quale verranno disperse le ceneri di massimo dieci persone; albero personale, albero di coppia. C’è anche una zona apposita per i nostri dolci amici animali. Generalmente il patto dura trenta anni, o comunque finché c’è la concessione in quell’area.
La dispersione può avvenire in due modi: un’urna biodegradabile che viene inserita nel terreno, per cui sono necessari almeno settanta centimetri di profondità; In caso non ci fossero avviene la semplice dispersione delle ceneri nel sottosuolo. Normalmente il gesto viene compiuto dai cari come ultimo saluto al defunto. La cooperativa accompagna la cerimonia e fornisce assistenza in caso di necessità. Dopo la dispersione viene affissa una targa all’albero in ricordo della persona cara.
Precisiamo che in questo contesto non esiste alcun tipo di discriminazione religiosa o altro.
I boschi non sono recintati, infatti in qualsiasi momento di può andare a fare visita alla persona scomparsa. Non si possono però portare fiori o oggetti che danneggerebbero l’ecosistema.
Boschi Vivi si è costituito come cooperativa tra marzo e aprile del 2016 dopo aver partecipato al progetto Restartup di Fondazione Garrone. È stato vinto il bando con un campus sul recupero dell’area alpina.
I quattro componenti (Anselma Lovens, ideatrice del progetto, Giacomo Marchiori, Camilla Novelli e Riccardo Prosperi) hanno subito iniziato a fare ricerche di mercato e sondaggi all’interno del sito www.boschivivi.it per cercare di capire se le persone avrebbero apprezzato il loro progetto. Porre un quesito del genere non è certo facile, ma hanno riscontrato pochissimi pregiudizi, anzi. Si sa che nel cuore di ognuno di noi c’è un posto speciale che evoca ricordi prezsiosi, soprattutto in una Genova schiacciata tra terra e mare. Le persone hanno veramente apprezzato la possibilità di essere disperse in un luogo amato.
I proventi dell’attività vengono ogni volta reinvestiti in un nuovo bosco, con l’intento rivalorizzarne il più possibile.
Potrete avere ulteriori informazioni visitando il sito www.boschivivi.it , la pagina FB Boschi Vivi, o mandando una mail a info@boschivivi.it
Alice Vittoria Mucci